I monumenti ai caduti della Seconda guerra mondiale nel Comune di Casalgrande

 

In occasione delle celebrazioni del 25 aprile 2022 è stato apposto un codice QR nei pressi dell’obelisco di Casalgrande contenente approfondimenti storici in merito ai monumenti ai caduti presenti sul territorio comunale. Di seguito:

  • link al sito di A.N.P.I. per approfondire la storia della Resistenza a Casalgrande
  • Schede tratte dal libro “Le pietre dolenti. Dopo la Resistenza: i monumenti civili, il pantheon delle memorie a Reggio Emilia”, consultabile in biblioteca Sognalibro.

 

A.N.P.I. e la rivalorizzazione dei monumenti ai caduti in tutta la Provincia di Reggio Emilia

Cliccando qui  accederete alla pagina di A.N.P.I. Reggio Emilia con un approfondimento riguardo la storia della Resistenza sul territorio Casalgrandese, con fonti storiche, mappe, e bibliografia. I libri citati possono essere richiesti presso la biblioteca Sognalibro di Casalgrande in consultazione interna oppure reperibili grazie al servizio di prestito interbibliotecario.

A questo link invece la scheda completa e la geolocalizzazione di tutti i monumenti ai caduti della Seconda guerra mondiale presenti sul territorio comunale, per scoprirne la storia e il significato.

Per scoprire di più riguardo tutti i monumenti sparsi sul territorio provinciale, vi rimandiamo al libro Le pietre dolenti. Dopo la Resistenza: i monumenti civili, il pantheon delle memorie a Reggio Emilia”, Nicola Brugnoli, Antonio Canovi, Reggio Emilia: Istoreco, 2000

Ringraziamo A.N.P.I. per il lavoro svolto e la collaborazione preziosissima.

 

Le pagine dedicate a Casalgrande nel libro di Istoreco “Le pietre dolenti”

I contenuti di approfondimento sono tratti dal libro: “Le pietre dolenti. Dopo la Resistenza: i monumenti civili, il pantheon delle memorie a Reggio Emilia”, Nicola Brugnoli, Antonio Canovi, Reggio Emilia: Istoreco, 2000, nello specifico dalle pagine 63-66 dedicate al Comune di Casalgrande e ai suoi monumenti.

“Istoreco disegna così una “geografia della memoria” che si presta a una lettura stratigrafica: vi si trovano, certamente, i singoli, ed eroici e dolorosi eventi della guerra partigiana combattuta tra l’estate del 1943 e il maggio del 1945; per ripercorrervi, soprattutto, le politiche “per” la memoria promosse in sede locale e municipale […]”

Per continuare ad approfondire, il libro può essere preso in prestito o consultato presso la Biblioteca Sognalibro di Casalgrande verificandone la disponibilità al seguente link:

Clicca qui per prendere in prestito “Le pietre dolenti”, Istoreco, in Biblioteca Sognalibro

Si ringrazia sentitamente Istoreco per averci autorizzati all’utilizzo dei materiali da loro accuratamente raccolti e organizzati in questo volume fondamentale per la mappatura della memoria sul territorio reggiano.

I diritti di utilizzo delle immagini qui riportate sono riservati a Istoreco, con l’autorizzazione alla riproduzione esclusiva su questo sito e alla sua diffusione via QR code come da prot. n. 6729 del 19/04/2022

 

 

Le vie della legalità – Progetto di toponomastica sul territorio casalgrandese

In collaborazione con Istoreco, l’iniziativa intende affrontare l’interessante tematica sulle motivazioni che hanno determinato le intitolazioni di alcune vie a Salvaterra di Casalgrande, vie percorse quotidianamente dalla cittadinanza che però ha ormai perso il ricordo su chi furono effettivamente i personaggi indicati e il loro ruolo nella storia locale.

Le persone a cui sono dedicate queste vie, a cui verrà dedicata una breve biografia, sono:

  • ADELMO FRANCESCHINI

Adelmo Franceschini nasce da Giuseppe e Giustina Gualandrini il 29 aprile 1921 a Scandiano.
È un ragazzo di neppure venti anni, alto un metro e 65, quando parte chiamato alle armi nel marzo 1941. Viene registrato come <contadino>, può vantare solo un titolo di istruzione di 3° elementare.
Si presenta come recluta al Comando truppe di Zara, allora in territorio italiano. Inizia il suo servizio in Dalmazia ma quasi subito contrae la malaria e inizia una serie di ricoveri negli ospedali militari di Zara, Ancona e Vignola.
Torna in zona di guerra nel dicembre 1941 assegnato alla 504° Compagnia mitraglieri di Zara ma la malaria non gli da tregua per tutto il 1942 con una serie di ricoveri ancora a Zara, Ancona e Cervia.
Rientra in servizio solo nel novembre 1942 presso il Deposito 291° Regg.to Fanteria. Qui lo sorprende l’armistizio del 8 settembre 1943.
Rientra nei ranghi dell’esercito che lascia nel novembre 1944 quando entra a far parte della formazione partigiana Brigata 76° SAP in zona Reggio Emilia (Scandiano-Casalgrande).
Cade in combattimento a S. Donnino domenica 22 aprile 1945.

  • BARTOLOMEO BETTUZZI
  • GUERRINO RUINI
  • STEFANO MAZZACANI