Le vie intitolate ai Partigiani casalgrandesi

A Casalgrande sono numerose le vie dedicate a Partigiani caduti durante la Seconda guerra mondiale. Nell’ambito del progetto “Le vie della legalità”, co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna, abbiamo collaborato con Istoreco per recuperare le memorie e le storie di quei ragazzi che persero la vita tra il 1944 e il 1945. Affinché questa ricerca rimanga sempre a disposizione della cittadinanza casalgrandese (e non solo), sotto i cartelli delle vie individuate sono appesi cartelli informativi con un codice QR code che conduce qui, dove trovate i testi elaborati da Massimo Storchi di Istoreco, frutto della sua attenta ricerca.

 

ABATI FAUSTO “NINO”

Di Enrico e Rossi Carolina

Nato a Scandiano 11.10.1919

Res. Casalgrande

Militare in Marina

Partigiano combattente caduto

76° SAP dal 9 luglio 1944 al 9 febbraio 1945

Arrestato e fucilato a Villa Cadè (9 febbraio 1945)

La via dedicata a Fausto Abati si trova a Villalunga: Mappa

 

BETTUZZI BARTOLOMEO “SPITFER” ”MEO”

Di Attilio e Frascon Giuseppina, nasce a Casalgrande, il 12 aprile 1916. Alto 1, 65 m., frequenta fino alla III Elementare.

Chiamato alle armi il 7 ottobre 1937, inizia la sua carriera militare nel 28° Reggimento Artiglieria. Il 21 aprile 1941, decide di arruolarsi come Carabiniere ausiliario a piedi nella Legione Allievi di Roma, con l’obbligo di servizio che si sarebbe protratto per almeno sei mesi dopo l’allora stato di guerra. Il 12 ottobre è trasferito alla Legione CC.RR di Bologna dove rimane fino all’armistizio. Riprende servizio fino al 12 giugno 1944, quando entra a far parte della formazione partigiana modenese Brigata “Scarabelli”.

In questa Brigata, assume il ruolo di “Maggiore Ispettore con incarico organizzativo”, guidando oltre 200 uomini dal 1° gennaio al 19 gennaio 1945 quando cade in combattimento a Fogliano di Maranello.

Il suo nome figura fra quelli del Sacrario Caduti Ghirlandina Modena.

La via dedicata a Bartolomeo Bettuzzi si trova a Salvaterra: Mappa

 

FRANCESCHINI ADELMO “CISELLA”

 

 

 

 

 

 

 

ADELMO FRANCESCHINI nasce da Giuseppe e Giustina Gualandrini il 29 aprile 1921 a Scandiano.

È un ragazzo di neppure venti anni, alto un metro e 65, quando parte chiamato alle armi nel marzo 1941. Viene registrato come <contadino>, può vantare solo un titolo di istruzione di 3° elementare.

Si presenta come recluta al Comando truppe di Zara, allora in territorio italiano. Inizia il suo servizio in Dalmazia ma, a causa di una malattia, inizia una serie di ricoveri negli ospedali militari di Zara, Ancona e Vignola.

Torna in zona di guerra nel dicembre 1941 assegnato alla 504° Compagnia mitraglieri di Zara ma la malattia non gli da tregua per tutto il 1942 con una serie di ricoveri ancora a Zara, Ancona e Cervia.

Rientra in servizio solo nel novembre 1942 presso il Deposito 291° Regg.to Fanteria. Qui lo sorprende l’armistizio del 8 settembre 1943.

Rientra nei ranghi dell’esercito che lascia nel novembre 1944 quando entra a far parte della formazione partigiana Brigata 76° SAP in zona Reggio Emilia (Scandiano-Casalgrande).

Cade in combattimento a S.Donnino domenica 22 aprile 1945.

Riconosciuto come Partigiano combattente caduto.

La via dedicata ad Adelmo Franceschini si trovia a San Donnino di Liguria: Mappa

GIUBBOLINI ANGELO “Angelo”

Di Ottavio e Ghindinelli Marianna, nasce a Casalgrande il 13 novembre 1924.

Altezza m.1,68

Occhi azzurri

Frequenta fino al 2° Avviamento indirizzo meccanico

Autiere

Viene chiamato alle armi il 17 febbraio 1943 con la classe 1924 e mandato in congedo illimitato provvisorio. Richiamato il 24 agosto e arruolato nel 6° Reggimento autieri. L’8 settembre si sbanda e abbandona il reparto.

Il 30 novembre è chiamato nuovamente alle armi per completare la ferma di leva (circolare n.131 del Min.Dif.Naz del 4.11.1943) e si presenta al distretto militare di Reggio Emilia. Viene inserito nel Deposito 3°Regt Artiglieria-Rgt.Autieri.

Al 10 marzo 1944 è in servizio presso la Questura di Modena, come Agente ausiliario.

Il 10 giugno si unisce ad un gruppo di altri agenti che, in base ad un accordo con il CLN di Modena, sale in

montagna per unirsi ai partigiani nella zona di Montefiorino. Il gruppo incontra, purtroppo, i partigiani della formazione guidata da Nello Pini che, non riconoscendo l’accordo con il CLN modenese, ordina la fucilazione di tutti gli agenti il 15 giugno in località Montemolino (Palagano).

Per questa azione Nello Pini sarà fucilato su ordine del Tribunale partigiano alla fine di luglio.

Riconosciuto come Partigiano combattente caduto della Divisione “Armando” dal 10 al 15 giugno 1944.

Presente fra i caduti Sacrario Ghirlandina (Modena)

Presente lapide commemorativa caduti di Montemolino (Cimitero di Sassuolo)

La via dedicata ad Angelo Giubbolini si trova a Salvaterra: Mappa

MAZZACANI STEFANO “CAINO”

 

 

 

 

 

 

 

Di Massimo e Montanari Camilla, nato a Casalgrande il 2 ottobre 1925, residente a Salvaterra. Altezza: 1,70, III elementare, falegname.

Chiamato alle armi il 13.5.1943 al Distretto Militare di Reggio Emilia. Lasciato in congedo illimitato provvisorio.

Richiamato alle armi il 16.12.1943 al 3°Reggimento Artiglieria a Reggio Emilia per artiglieria someggiata.

Entra a far parte della 76° Brigata SAP il 19 agosto 1944. Arrestato, viene fucilato a Villa Cadè il 9 febbraio 1945.

Riconosciuto come “Partigiano combattente caduto”

La via dedicata a Stefano Mazzacani si trova a Salvaterra: Mappa

RUINI GUERRINO “ANGELO”

Guerrino Ruini

Di Erio e Francia Onorina, nato a Casalgrande il 28 maggio 1915, residente a Salvaterra. Altezza 1,72, frequenta fino alla III Elementare. Bracciante.

Il 19 gennaio 1934, inizia il servizio come allievo carabiniere a piedi, volontario per la Legione allievi, per un periodo di servizio triennale. Il 31 luglio dello stesso anno, diviene ufficialmente carabiniere a piedi e il 9 agosto riceve il premio di arruolamento di 2000 lire. Il 13 febbraio 1935, viene assegnato alla Legione di Palermo. Il 25 settembre 1935, partecipa alla leva della classe 1915. Il 19 gennaio 1940, riceve l’ammissione alla seconda rafferma triennale, pochi giorni dopo, il 1° febbraio 1940, gli viene concessa una paga giornaliera di 12,10 lire e un’indennità militare speciale di 1 lira.

Il 19 gennaio 1943, è ammesso alla terza rafferma triennale. L’8 settembre si sbanda e il 7 maggio 1944, entra a far parte della Brigata Matteotti, parte della Divisione Monte Grappa. Il 23 settembre 1944, catturato, viene fucilato dai nazi-fascisti sul Monte Gherla a Crespano del Grappa (TV) e la sua salma viene lì tumulata il giorno seguente.

La sua morte avviene durante l'”Operazione Piave”, una serie di azioni militari tedesche svolte tra il 20 e il 28 settembre 1944 che portarono alla morte di 264 persone. Il rastrellamento del Grappa, avvenuto tra il 21 e il 27 settembre 1944, viene ricordato come la “catastrofe della Resistenza Veneta”. Secondo gli storici, circa trecento partigiani morirono in battaglia o furono impiccati e duecentocinquanta furono deportati in Germania, di cui solo un terzo fece ritorno.

La via dedicata a Guerrino Ruini si trova a Salvaterra: Mappa